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Lost for words (2022)

 

Con il progetto “Residenza d’artista” (open call 2022 qui), avviato nel 2021 e promosso dal Comune di Montebelluna e dall'Associazione CombinAzioni, il MeVe e il festival si aprono al dialogo con la scena dell’arte contemporanea: un’iniziativa volta a valorizzare il lavoro di giovani artisti (under 30) e a stimolare, in una prospettiva transdisciplinare, inedite riflessioni e connessioni tra le collezioni museali e l’attualità, tra passato, presente e futuro.

L’installazione Lost for words è stata realizzata da Enrico Antonello nel corso della residenza presso Villa Correr Pisani, contestualmente a CombinAzioni festival, dedicato, nell’edizione 2022, al valore etico e civile della bellezza.

PARTECIPA ALL'EVENTO DI PRESENTAZIONE
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L’intervento di Enrico Antonello raccoglie le testimonianze della comunità montebellunese che discute attorno al tema “Se si insegnasse la bellezza”: ricomposte in tracce audio e riprodotte attraverso speakers, le voci si avvicendano, sovrappongono e confondono fino a far perdere la riconoscibilità dei significati. Parole smarrite, “perdute”, eppure presenti e vive nel percorso sensoriale che si offre allo spettatore: un “colloquio” che si trasforma nel ritratto sonoro di una collettività impegnata a riflettere sul proprio passato e immaginare il futuro attraverso l’arte e la bellezza.


L’installazione, dal titolo “Lost for words”, rappresenta un ritratto sonoro del festival, in cui ad ogni incontro ci si è posti l’obiettivo di esplorare la bellezza da punti di vista differenti. Il lavoro riproduce le testimonianze della comunità locale raccolte in modo tra loro sovrapposto, creando un inquinamento di voci che d’impatto può sembrare confusionario ma che poi riesce far emergere una voce chiave a cui fare riferimento. Le voci racchiudono i racconti che venivano affrontati nei vari eventi e le impressioni delle persone a cui è stato stimolato un ricordo o un pensiero.

Il lavoro non dà risposta a cosa sia la bellezza, è un semplice archivio di tutto ciò che è nato da questo quesito. Riflette quello che ha suscitato nelle persone, stimoli che sono stati interpretati in maniera differente. Le parole figurate sono intese come mattoncini in grado di costruire qualcosa che ancora non sappiamo. Dal punto di vista visivo, le parole tengono su la struttura che non è conclusa, e che non lo sarà mai. Perché, grazie al tempo e al continuo confronto, riescono a mantenere viva la ricerca.

 


Edizioni passate

2021 - Edizione bianca - Laura Omacini (clicca qui)

 

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